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LE IENE - Legge 3/2012 salva - suicidi: cos’è e come funziona?

Il servizio de Le Iene andato in onda IN NOVEMBRE 2014 parla della Legge Salva - Suicidi, una norma che consente ai debitori di ricalcolare quanto dovuto e di mettere in atto un piano di rientro. Vediamo di capire meglio come funziona la legge 3/2012

La crisi ha messo in ginocchio chiunque, e sempre più spesso far fronte ai debiti contratti diventa praticamente impossibile. Ma mentre le aziende hanno la possibilità di dichiarare fallimento e ricominciare da capo, i privati sono costretti a fronteggiare difficoltà enormi, con banche, fornitori e creditori che non smettono di «bussare alla porta».

Il servizio di Mauro Casciari andato in onda ieri sera su Le Iene, mostra però che anche i singoli cittadini possono avere una via d’uscita. Questa via d’uscita è la Legge 3/2012, meglio nota come «legge salva-suicidi o salva-famiglie»- varata proprio allo scopo di aiutare chi, a causa di eventi eccezionali (che spiegheremo tra poco) non riescono più a onorare i propri debiti.

Ecco cliccando sul link di seguito potete vedere il video andato in onda il 26/11/2014 durante la trasmissione Le Iene:

http://mdst.it/03v498358/

Legge salva-suicidi: che cos’è e come funziona?
L’articolo 7, capo II della legge 3/2012 recita:

Il debitore in stato di sovraindebitamento puo’ proporre ai creditori, con l’ausilio degli organismi di composizione della crisi di cui all’articolo 15 con sede nel circondario del tribunale competente ai sensi dell’articolo 9, comma 1, un accordo di ristrutturazione dei debiti sulla base di un piano che assicuri il regolare pagamento dei creditori estranei all’accordo stesso, compreso l’integrale pagamento dei titolari di crediti privilegiati ai quali gli stessi non abbiano rinunciato, anche parzialmente, salvo quanto previsto dall’articolo 8, comma 4. Il piano prevede le scadenze e le modalita’ di pagamento dei creditori, anche se suddivisi in classi, le eventuali garanzie rilasciate per l’adempimento dei debiti, le modalita’ per l’eventuale liquidazione dei beni. Fermo restando quanto previsto dall’articolo 13, comma 1, il piano puo’ anche prevedere l’affidamento del patrimonio del debitore ad un fiduciario per la liquidazione, la custodia e la distribuzione del ricavato ai creditori.

Riassumendo: la legge salva-famiglie, sconosciuta alla stragrande maggioranza degli italiani, concede ai privati (e agli artigiani, agricoltori, commercianti, ecc.) in situazione di effettiva difficoltà economica, che quindi non sono in grado di ripagare i propri debiti nei confronti sia di Equitalia che delle banche,la possibilità di rivolgersi al Tribunale.

Quest’ultimo, una volta accettata la proposta del debitore, nominerà un esperto contabile che analizzerà i conti (debiti e averi) del cittadino e lo aiuterà a mettere in atto un «piano di rientro» creditizio.

I creditori, dall’altra parte, non riceveranno l’intera somma cui hanno diritto, ma solo la parte che realisticamente il debitore può permettersi di pagare. Ovviamente tutto verrà convalidato da un Giudice che omologherà la proposta del debitore.

Piano di Rientro: perché i creditori accettano
Tra i creditori si possono annoverare anche le banche: se, a titolo esemplificativo, un privato ha contratto un mutuo di 100mila euro che non riesce più a pagare a causa di un’effettiva difficoltà economica, egli può proporre all’istituto una riduzione della somma. Molto spesso alla banca, a causa della crisi che affligge il settore immobiliare, converrà infatti raggiungere un’accordo con il cittadino che vendere l’immobile all’asta.

Lo stesso discorso vale per Equitalia. Non potendo effettuare un pignoramento sulla prima casa, accettando la rinegoziazione del debito infatti, il fisco riuscirebbe a rientrare in possesso di una parte della somma.

Per quanto riguarda i fornitori: la legge salva-suicidi prevede delle agevolazioni fiscali dovute al fatto che essi percepiscono delle cifre inferiori rispetto a quelle pattuite precedentemente.

Insomma, da un lato il cittadino potrà ripagare i propri debiti in base a quanto realisticamente può permettersi, dall’altro i creditori riusciranno a rientrare dei propri soldi, usufruendo anche di determinate agevolazioni fiscali.

 

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