Altroconsumo, giovani precari a caccia di mutuo: «Le banche vi boicottano»
<p><img src="http://it.euronews.com/images_news/img_606X341_eu-bank-stress-tests-eco180311.jpg" border="0" width="374" height="210" /></p>
<p>Mutui a giovani coppie? Missione impossibile. Soprattutto se le banche decidano di non informare adeguatamente i giovani a caccia di un mutuo "agevole" per comprare casa. Un'inchiesta di Altroconsumo (<a href="http://video.corriere.it/inchiesta-altroconsumo-giovani-coppie-caccia-mutuo/39772e5c-c6a7-11e1-8ab7-67e552429064"><span style="text-decoration: underline;">guarda il video</span></a>) rileva come il fondo di garanzia governativo per i mutui ai giovani precari - istituito il 1 settembre del 2011 a seguito dell'accordo tra l'allora ministro della Gioventù, Giorgia Meloni, e l'Abi, l'associazione bancaria italiana - sia di fatto boicottato dalle banche, che preferiscono proporre mutui a tassi d'interesse superiori a quelli messi nero su bianco ormai un anno fa. Solo nove agenzie su 71 - dice Altroconsumo - hanno adempiuto a questo obbligo di trasparenza segnalando ai giovani futuri mutuatari la possibilità di usare le condizioni di questo fondo che ha una dotazione (a regime) di 50 milioni di euro.</p>
<p><strong>IL FUNZIONAMENTO DEL FONDO</strong> - Si tratta di un fondo gestito da Consap, che svolge la funzione di garante per le giovani coppie (in possesso di determinati requisiti) rilasciando - a prima richiesta - una copertura fino ad un ammontare non superiore ai 75 mila euro. Gli immobili acquistati non devono essere di lusso e non devono superare i 90 metri quadri. E le giovani coppie in cerca di casa devono avere un'età inferiore ai 35 anni, un reddito Isee non superiore ai 35mila euro, non più del 50% reddito complessivo imponibile ai fini Irpef derivante da un contratto a tempo indeterminato e il mancato possesso di altri immobili ad uso abitativo, salvo quelli di cui il mutuatario abbia acquistato la proprietà per successione.</p>
<p><strong>I TASSI D'INTERESSE </strong>- I tassi applicati - con la garanzia di questo fondo - sono particolarmente favorevoli. Soprattutto nel caso di mutui a tasso variabile non possono essere superiori a Euribor più 150 punti base per durate uguali o superiori a 20 anni, oppure 120 punti base per durate inferiori. Invece nel caso di mutuo a tasso fisso non possono avere uno spread superiore a 150 punti base. Eppure nonostante queste condizioni - rilanciate più volte sui media dall'allora ministro Meloni - la misura non è stata sufficientemente monitorata per prevenirne gli abusi. Di più - rileva Altroconsumo - le banche "scandagliate" disattenderebbero anche il regolamento Isvap che vieta loro di vendere polizze danni o vita legate al mutuo di cui sono beneficiarie.</p>
<p>tratto da Corriere.it</p>