Hai troppi debiti? Ecco il piano salva-famiglie
Il governo: una proposta sulla "bancarotta personale"
La bancarotta individuale viene regolata dal consiglio dei ministri. Un modo per mettere ordine nella questione delle famiglie indebitate, che da oggi in poi potranno uscire dalla spirale del pignoramento a vita e dall’addio al credito. Ne parla Aldo Fontanarosa su Repubblica:
«Il giudice – spiega il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Zoppini, padre del provvedimento – potrà guidare questo debitore verso una ristrutturazione ragionata della sua esposizione. Noi non vogliamo certo incoraggiare la corsa ai debiti. Non vogliamo neanche che una persona perda per sempre il diritto al consumo solo perché si è ammalata, ha divorziato, ha perso il posto di lavoro».
Il disegno di legge, che modifica la legge sull’usura del gennaio 2012, salvaguardia creditori speciali (come una ex moglie che riceve gli alimenti) e non autorizza la cancellazione dei debiti verso lo Stato, ma solo la rateizzazione. Ma alla fine di un percorso complesso, saldate una parte delle proprie obbligazioni, il consumatore potrà beneficiare della cancellazione di tutti i suoi debiti e «godere – spiega Zoppini – di una seconda possibilità». Un grafico spiega la diffusione del fenomeno:
Ed ecco come funziona il piano:
IL disegno di legge prevede una prima ciambella di salvataggio per il consumatore sopraffatto dai debiti: la «Composizione». La persona in affanno ha il diritto di rivolgersi agli «Organismi di composizione della crisi» che funzioneranno da consulenti. Con la loro assistenza, il debitore potrà preparare un «piano di ristrutturazione » del suo ammanco, dove spiegherà quanto può realisticamente rimborsare e in che modo. Per soddisfare le richieste dei suoi creditori, il debitore potrà offrire anche beni di cui sia proprietario o che immagina di avere in futuro (per una liquidazione, un’eredità). Questo piano andrà poi all’esame del giudice, che dirà se sia realistico ed esente da frodi. A quel punto il giudice potrà «omologare» il piano e imporlo all’intera platea dei creditori. L’omologazione sospende ogni iniziativa ai danni del debitore, i cui beni non potranno essere pignorati. Se il debitore rispetterà i termini del piano, il suo debito totale sarà cancellato (anche se i creditori hanno recuperato una parte di quanto loro spettava). Il giudice dovrà tutelare creditori “speciali” (ad esempio la ex moglie destinataria di alimenti) e verificare che questo percorso sia più conveniente rispetto all’altra strada che lo stesso disegno di legge prevede: la liquidazione.
tratto da giornalettismo.com