Crisi: almeno 18 suicidi per debiti in 2012
Crisi: almeno 18 suicidi per debiti in 2012
'Lo Stato non puo' fare stalking'. Presentato esposto a Roma
ROMA - Sono almeno 18 gli imprenditori, gli artigiani e i lavoratori che si sono suicidati dall'inizio dell'anno perche' oppressi dai debiti a causa della crisi economica. E' il bilancio stilato da Federcontribuenti sulla base dei casi registrati dalle sedi dell'associazione in tutta Italia.
Il numero dei morti potrebbe essere molto piu' alto, secondo Federcontribuenti, perche' numerosi suicidi non vengono denunciati o non finiscono sulla stampa. Il dossier su questa piaga sociale e' stato allegato stamani a un esposto che l'associazione ha presentato alla Procura della Repubblica di Roma.
Nella denuncia si chiede di accertare ''se chi e' preposto ad evitare questa mattanza sociale non lo fa'', ha affermato il presidente di Federcontribuenti Carmelo Finocchiaro. Secondo l'associazione tra i responsabili ci sarebbero il governo - che in questi mesi ha solo messo nuove tasse e per il resto e' rimasto inerte'', ha detto Finocchiaro, e l'agenzia di riscossione Equitalia. ''Lo Stato non puo' fare stalking - ha affermato Finocchiaro -. E' una persecuzione assoluta verso chi non puo' pagare, non verso chi non vuole pagare''.
Federcontribuenti ha presentato una serie di proposte a favore di imprenditori e lavoratori schiacciati dalla crisi economica. Tra queste una riforma del sistema di riscossione, ritenuto vessatorio, con piani di rientro dal debito ''compatibili con le reali possibilita' del debitore''. L'associazione ha proposto inoltre che una percentuale del valore degli appalti pubblici venga accantonata presso la Cassa Depositi e Prestiti e usata come fondo di garanzia per i mancati pagamenti della pubblica amministrazione.
Alla presentazione dell'esposto in Procura era presente anche il senatore dell'Italia dei Valori Stefano Pedica, che appoggia le iniziative di Federcontribuenti. ''Equitalia non distingue l'evasore dal moroso - ha detto Pedica - tante persone, tanti imprenditori, si uccidono perche' si sentono abbandonati dallo Stato. Presentero' un'interrogazione parlamentare per chiedere che le piccole e medie imprese siano tutelate. Il primo responsabile di questa situazione e' il governo che le vessa''.
Pedica ha ipotizzato anche la raccolta di firme per l'abolizione di Equitalia, ente che definisce ''inutile e dannoso''. Il senatore dell'Italia dei Valori auspica un ritorno del servizio di riscossione delle imposte all'Agenzia delle Entrate.
tratto da ansa.it
ROMA - Sono almeno 18 gli imprenditori, gli artigiani e i lavoratori che si sono suicidati dall'inizio dell'anno perche' oppressi dai debiti a causa della crisi economica. E' il bilancio stilato da Federcontribuenti sulla base dei casi registrati dalle sedi dell'associazione in tutta Italia.
Il numero dei morti potrebbe essere molto piu' alto, secondo Federcontribuenti, perche' numerosi suicidi non vengono denunciati o non finiscono sulla stampa. Il dossier su questa piaga sociale e' stato allegato stamani a un esposto che l'associazione ha presentato alla Procura della Repubblica di Roma.
Nella denuncia si chiede di accertare ''se chi e' preposto ad evitare questa mattanza sociale non lo fa'', ha affermato il presidente di Federcontribuenti Carmelo Finocchiaro. Secondo l'associazione tra i responsabili ci sarebbero il governo - che in questi mesi ha solo messo nuove tasse e per il resto e' rimasto inerte'', ha detto Finocchiaro, e l'agenzia di riscossione Equitalia. ''Lo Stato non puo' fare stalking - ha affermato Finocchiaro -. E' una persecuzione assoluta verso chi non puo' pagare, non verso chi non vuole pagare''.
Federcontribuenti ha presentato una serie di proposte a favore di imprenditori e lavoratori schiacciati dalla crisi economica. Tra queste una riforma del sistema di riscossione, ritenuto vessatorio, con piani di rientro dal debito ''compatibili con le reali possibilita' del debitore''. L'associazione ha proposto inoltre che una percentuale del valore degli appalti pubblici venga accantonata presso la Cassa Depositi e Prestiti e usata come fondo di garanzia per i mancati pagamenti della pubblica amministrazione.
Alla presentazione dell'esposto in Procura era presente anche il senatore dell'Italia dei Valori Stefano Pedica, che appoggia le iniziative di Federcontribuenti. ''Equitalia non distingue l'evasore dal moroso - ha detto Pedica - tante persone, tanti imprenditori, si uccidono perche' si sentono abbandonati dallo Stato. Presentero' un'interrogazione parlamentare per chiedere che le piccole e medie imprese siano tutelate. Il primo responsabile di questa situazione e' il governo che le vessa''.
Pedica ha ipotizzato anche la raccolta di firme per l'abolizione di Equitalia, ente che definisce ''inutile e dannoso''. Il senatore dell'Italia dei Valori auspica un ritorno del servizio di riscossione delle imposte all'Agenzia delle Entrate.