AVVOCATO DI BARI SCOVA SENTENZA "AMMAZZACARTELLE" EQUITALIA
AVVOCATO DI BARI SCOVA SENTENZA "AMMAZZACARTELLE" EQUITALIA
- Martedì dì 20 Marzo 2012 16:42
Esiste, si esiste. Carta canta. Una sentenza, datata febbraio 2007, potrebbe essere in grado di annullare le sanzioni di migliaia di cartelle esattoriali di Equitalia.
Una sentenza della Corte di Cassazione per anni introvabile anche nei database giuridici più forniti. Una pronuncia che, almeno sulla carta, segna un piccolo gol a favore dei debitori del fisco, dichiarando "illegittime" le sanzioni che la società di riscossione applica sulle multe e sulle ammende amministrative. A partire dalle infrazioni al Codice della Strada.
Per cinque anni, da quando la Cassazione s'è pronunciata, nessuno ne ha mai sentito parlare. Fino a quando un avvocato di Bari, ha deciso di andare in fondo alla vicenda. Abbonato a una delle più prestigiose banche dati giuridiche private d'Italia il "segugio ammazzamulte" si mette a dare la caccia alla sentenza fantasma. Eppure anche negli archivi telematici per i professionisti non trova alcun riscontro. Quel pronunciamento ballerino sembra non esistere. La ricerca si trasferisce online, fra siti, blog giuridici, forum di discussione fra fiscalisti. Anche qui niente.
L'unica soluzione allora è andare a Roma e spulciare negli archivi cartacei della Suprema Corte. E così, l'Avvocato si mette a scartabellare fra mucchi di carte alti come armadi. E alla fine ecco che spunta la sentenza annulla-sanzioni. E' stata depositata in Cassazione il 16 luglio 2007. Porta il numero di protocollo 3701. E parla chiaro: gli interessi del 10 per cento semestrale applicati da Equitalia sono illegittimi.
Una "pretesa" del fisco, insomma, che i giudici contestano, spiegando che non è diritto dello Stato incassare quella specie di tassa sulle multe. Eppure, anche di fronte a una decisione del genere, dal 2007 a oggi Equitalia ha continuato ad applicare il rincaro: "Non è cambiato nulla. Le maggiorazioni continuano a essere presenti in tutte le cartelle relative alle sanzioni amministrative" - spiega l'avvocato. Proprio come risulta da centinaia di cartelle esattoriali. Gli esempi possono essere molti. Una, ad esempio, chiede la riscossione di 13.561 Euro per un cumulo di multe non pagate. Ecco che nel conto di Equitalia spuntano ben 3.292 Euro di maggiorazioni, secondo la sentenza della Cassazione, sarebbero "illegittime".
Un caso molto diffuso, visto che gli automobilisti in debito con il fisco sono una percentuale piuttosto alta dei "clienti" di Equitalia: "A occhio e croce potrebbero rappresentare il 30 per cento delle cartelle emesse" - spiega il legale barese - che fa da consulente anche a un'associazione di tutela dei consumatori, l'Assdac di Bari, che negli ultimi anni ha presentato oltre 3.500 ricorsi. A fare due conti le sanzioni "irregolari" creano maggiorazioni di milioni di Euro, soldi che non sarebbero dovuti, secondo la Cassazione. Che sul "no" alla sovrattassa del 10 per cento parla chiaro: in caso di ritardo nel pagamento della sanzione, va applicata "l'iscrizione a ruolo della sola metà del massimo edittale e non anche degli aumenti semestrali del 10 per cento. Aumenti, pertanto, correttamente ritenuti non applicabili". A buon intenditor...
tratto da ligurianotizie.it