Mutui, non si ferma la corsa dei rincari. I tassi sfondano la soglia del 4%
Mutui, non si ferma la corsa dei rincari. I tassi sfondano la soglia del 4%
Contrarre un prestito bancario diventa sempre di più un lusso. Le banche fanno pagare ai clienti la scarsa liquidità
In pratica le banche sembrano ancora a corto di liquidità e dunque la fanno pagare di più innalzando il cosiddetto spread.
Lo spread in questione è quello che le banche applicano sui tassi di riferimento dei mutui, cioè la differenza tra quanto il mutuo costa a loro e quanto costa a noi. In una parola, il ricarico della banca. Sostanzialmente le banche annullano il vantaggio che il cliente potrebbe ricavare da tassi-base ai minimi storici aumentando il loro margine. E questo vale tanto per i mutui a tasso variabile che fanno riferimento in genere all'Euribor (a 3 mesi), quanto per quelli a tasso fisso che hanno come base l'Irs (a 20 anni).
Oltre 100 euro in più al mese per un mutuo trentennale di 150mila euro
Anche le rilevazioni fatte da MutuiOnline mostrano che rispetto a 4 mesi fa gli spread sui mutui applicati dalle banche sono più che raddoppiati. A parità di importi richiesti e di durata del rimborso, chi stipula un mutuo ora ha una rata mensile sensibilmente più alta. E questo anche se l'Euribor a 3 mesi da settembre è sceso del 22% (da 1,55 a 1,21%) e l'Irs a 20 anni del 17% (da 3,12 a 2,59%).
Ad esempio, per un mutuo a tasso variabile di 150mila euro e durata 30 anni, la rata media aumenta così:
Tasso globale | di cui: - Euribor | - spread banca | Rata mensile | Aumento | |
Settembre 2011 | 2,95% | 1,5% | 1,45% | € 627 | |
Gennaio 2012 | 4,35% | 1,2% | 3,15% | € 746 | +119 |
Invece, per un mutuo di pari importo e durata a tasso fisso, la rata media aumenta così:
Tasso globale | di cui: - Irs | - spread banca | Rata mensile | Aumento | |
Settembre 2011 | 4,47% | 3% | 1,47% | € 758 | |
Gennaio 2012 | 5,66% | 2,5% | 3,1% | € 866 | + € 108 |
Queste condizioni si applicano ovviamente ai mutui stipulati ora, mentre gli spread fissati a suo tempo non vengono modificati. Però l'effetto combinato dell'aumento dei tassi e della stretta sul credito, ha fatto crollare la domanda di mutui, praticamente dimezzandola (- 41%).